Le prospettive del 2025. Le interviste di Mobility Magazine ai protagonisti del settore dei trasporti e della logistica

Riportiamo di seguito le riflessioni dell’Avv. Bruno Bitetti sulle prospettive per il 2025 pubblicate da Mobility Magazine.


Dal suo punto di osservazione, quale bilancio possiamo fare dell’anno appena trascorso nel grande comparto dei trasporti, quali certezze, e quali incertezze per il 2025?

Seppure può considerarsi archiviata la fase relativa alla pandemia e alla sua gestione, gli scenari che ha prodotto non sembrano affatto così definiti. Penso alla certa rimodulazione della domanda di mobilità che il periodo pandemico ci ha lasciato in eredità e che richiede un ripensamento nell’offerta dei servizi, per renderli maggiormente flessibili ed aperti alle diverse forme e modalità di trasporto, diverse dal tradizionale servizio di linea; tale necessario ripensamento stenta ad affermarsi e a divenire un’azione strutturale di riprogrammazione della mobilità pubblica. Anche lo scenario relativo agli obiettivi di rinnovo del parco autobus su scala nazionale non appare del tutto chiaro; seppure l’indicazione programmatica di inve-stire sulla decarbonizzazione resti attuale, al pari dei vincoli normativi esistenti sull’utilizzo delle risorse PNRR, sembra crescere una consapevolezza diffusa dell’insufficienza delle risorse disponibili rispetto al fabbisogno necessario che conduce alla richiesta esplicita di una maggiore flessibilità nel processo di transizione e nelle norme di agevolazione all’acquisto del materiale rotabile.
Il superamento della fase pandemica e di quella di aiuti, inoltre, ha lasciato il passo ad una nuova e rinnovata fase di austerità nell’utilizzo delle risorse pubbliche. Si tratta di un elemento che, in passato, ha comportato periodi di grande difficoltà per il settore e che preoccupa anche alla luce della recente tendenza a finanziare gli investimenti proprio con l’utilizzo della finanza pubblica.
Occorrerà, pertanto, lungimiranza, idonea programmazione e strutturazione delle fonti di finanziamento. Si dovrà puntare sulle leve della transizione digitale che possono costituire un valore aggiunto, specie nell’ottica di un complessivo miglioramento della qualità dei servizi all’utenza.
Personalmente mi attendo, anche in virtù del progressivo avvicinamento alla scadenza delle proroghe effettuate ai sensi dell’art. 24 D.L. 4/2022, l’avvio di nuove procedure di affidamento di servizi TPL con la sperimentazione delle nuove misure di regolazione ART e che andrà a consolidarsi successivamente nel 2026.

Intervista

Facebook
LinkedIn
Twitter
Stampa